Sequestrati 17 milioni per truffa su fondi agricoli Ue, coinvolti 48 imprenditori

L'immagine di un trattore nella Pianura Padana veneta sotto i colli Euganei

Truffa fondi agricoli Ue | foto robot

Redazione

Ottobre 7, 2025

Operazione della Guardia di Finanza in cinque regioni: 48 imprenditori indagati per associazione a delinquere e truffa aggravata sui fondi agricoli Ue

Padova, 7 ottobre 2025 – La Guardia di Finanza di Padova ha eseguito un sequestro preventivo di 17,2 milioni di euro, disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale locale, al termine di una complessa indagine riguardante una truffa sui fondi agricoli Ue. L’operazione ha portato al deferimento alla Procura europea di Venezia di 48 imprenditori agricoli, accusati di associazione a delinquere e truffa aggravata.

Truffa su fondi agricoli Ue, metodo e territorio coinvolto

Le indagini, condotte dal 2021 al 2025 dal Gruppo della Guardia di Finanza di Padova in collaborazione con i Nuclei di polizia economico-finanziaria di Macerata e Rieti, le Sezioni aeree della Guardia di Finanza di Pratica di Mare e Pescara, e il Nucleo investigativo della Polizia ambientale agroalimentare e forestale dei Carabinieri di Rieti, hanno evidenziato un sofisticato sistema illecito, una truffa su fondi agricoli Ue. Tra il 2017 e il 2022, gli indagati hanno ottenuto indebitamente contributi del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) per oltre 20 milioni di euro.

La frode si è concretizzata principalmente in due modalità: il frazionamento di un’azienda padovana in dodici imprese agricole “di comodo” distribuite in Veneto, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, superando così il tetto massimo di aiuti fissato dalla Politica agricola comune a 500mila euro annui per azienda; e l’elusione del divieto di pascolamento svolto da terzi, consentendo a soggetti compiacenti di incassare contributi senza averne diritto.

Coinvolgimento di imprenditori del Nord Italia e sequestro dei titoli

Numerosi imprenditori del Nord Italia, in possesso di titoli PAC inutilizzati, si rivolgevano a due soggetti padovani per formalmente acquisire terreni, stalle, bestiame e servizi veterinari, mentre in realtà l’attività di pascolo veniva svolta dagli ideatori della frode. Questi ultimi traevano profitto dai canoni di locazione dei terreni, concessi a prezzi fuori mercato.

Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto anche il sequestro preventivo di titoli di pagamento per circa 4 milioni di euro, notificato all’Agea, l’organismo nazionale di gestione dei fondi agricoli. Inoltre, gli imprenditori sono stati segnalati alla Procura regionale della Corte dei Conti del Veneto per un danno erariale complessivo di 32,1 milioni di euro.

L’azione della Guardia di Finanza ha così consentito di recuperare ingenti risorse finanziarie destinate all’agricoltura, contrastando comportamenti illeciti che alterano il mercato e danneggiano gli operatori onesti.