Venezia, 9 ottobre 2025 – È ufficiale la candidatura di Alberto Stefani alla presidenza della Regione Veneto per il centrodestra, un passaggio atteso da settimane che segna un momento cruciale per la politica regionale. Il 32enne politico padovano, attuale vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta, si propone come erede di Luca Zaia, che guida il Veneto dal 2010 con grande consenso.
Alberto Stefani, il nuovo volto del centrodestra veneto
Nato a Camposampiero nel 1992, Alberto Stefani ha una carriera politica già ricca di esperienze. Laureato con lode in Giurisprudenza all’Università di Padova, ha iniziato la sua attività politica a soli 15 anni iscrivendosi alla Lega. Dopo essere stato il più giovane consigliere comunale a Borgoricco nel 2014, è stato eletto deputato nel 2018, distinguendosi come il parlamentare più giovane della Lega in quella legislatura.
Nel 2019 è diventato sindaco di Borgoricco, ruolo che ha ricoperto fino a giugno 2024, rinunciando all’indennità per risparmiare circa 193mila euro destinati al bilancio comunale. La sua lista civica “Avanti con Stefani” ha ottenuto un travolgente 77% alle ultime elezioni amministrative, consolidando la sua popolarità in Veneto.
Dal 2023 è segretario della Liga Veneta, il più giovane nella storia del movimento, e dal settembre 2024 ricopre il ruolo di vicesegretario federale della Lega, affiancando Matteo Salvini e Claudio Durigon. È anche presidente della Commissione Bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale. Stefani ha promosso un “nuovo corso” della Lega in Veneto, avvicinando il partito a tematiche ecologiste e sociali, senza abbandonare un approccio pragmatico e realistico.
In campagna elettorale, Stefani ha dichiarato: “Il 23 e 24 novembre i Veneti sceglieranno il presidente che li guiderà verso le sfide future. La nostra squadra è pronta a proseguire il percorso di innovazione e tutela dei cittadini avviato da Zaia. Affronteremo temi cruciali come il disagio giovanile, l’invecchiamento della popolazione, la crisi economica e la difesa dell’ambiente e del lavoro“.
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Luca Zaia, il presidente uscente e il suo lascito
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto dal 2010, è un punto di riferimento per la politica locale e nazionale. Originario di Conegliano, con una laurea in Scienze della Produzione Animale, ha alle spalle una lunga carriera che lo ha visto presidente della Provincia di Treviso, vicepresidente della Regione e ministro delle Politiche Agricole nel governo Berlusconi IV.
Zaia è noto per la sua capacità di mediazione e governance, con un consenso popolare che ha toccato punte storiche, come il 76,8% nelle ultime elezioni regionali, il più alto risultato mai registrato per un presidente di Regione in Italia. Durante il suo mandato ha promosso leggi innovative per l’urbanistica, la tutela ambientale e la sanità, contribuendo a posizionare il Veneto tra le regioni più efficienti del Paese.
Sulla candidatura di Stefani, Zaia ha espresso pieno sostegno, sottolineando che “non è lesa maestà che tocchi a noi continuare a guidare la Regione, e Stefani è il candidato giusto per garantire continuità e rinnovamento“.
La sfida elettorale e le prospettive del Veneto
Le elezioni regionali del 23 e 24 novembre 2025 rappresentano un momento decisivo per il Veneto, regione strategica per l’economia italiana e europea. La coalizione di centrodestra punta sul giovane Stefani per confermare la leadership dopo oltre quindici anni di governo Zaia, con l’obiettivo di affrontare con energia e concretezza temi quali la crescita economica, la sostenibilità ambientale, la coesione sociale e l’innovazione tecnologica.
Il candidato governatore ha annunciato che la sua campagna sarà itinerante, con incontri nelle piazze e nelle periferie per ascoltare direttamente i cittadini, anche quelli con opinioni diverse. La sua visione politica si fonda sul dialogo e sul rispetto reciproco, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni e alle esigenze di una società in rapido cambiamento.
Stefani punta a diventare il più giovane presidente di Regione d’Italia, un primato che segnerebbe una tappa importante nella storia politica italiana, dopo l’elezione di Giorgia Meloni a Ministro della Gioventù a soli 31 anni. La sua leadership è vista come un simbolo di rinnovamento all’interno della Lega e del centrodestra, capace di coniugare tradizione e innovazione.
Il Veneto si prepara dunque a una campagna elettorale intensa, con un candidato che incarna la continuità del lavoro svolto da Zaia ma anche la promessa di un futuro dinamico e attento alle sfide globali. Resta da vedere come si muoveranno gli avversari e quali saranno le risposte degli elettori di una regione storicamente protagonista nel panorama politico italiano.