Riforma fiscale 2025, cancellazioni e nuove regole: ecco chi si salva e chi dovrà ancora pagare tutto

Cosa cambia

Cosa cambia per i debitori con la nuova riforma-battisteropadova.it

Lorenzo Fogli

Ottobre 17, 2025

Dal 2025 cambia tutto per chi ha debiti con il fisco: più rate, prescrizioni automatiche e una sanatoria straordinaria per le cartelle arretrate. Il Ministero dell’Economia prepara una riforma che promette di alleggerire la pressione fiscale.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato da Giancarlo Giorgetti, sta portando avanti una riforma che ridisegna il sistema della riscossione in Italia. Le novità introdotte mirano a rendere più flessibili i pagamenti, consentendo ai contribuenti in difficoltà di gestire meglio i propri debiti e riducendo allo stesso tempo l’enorme arretrato fiscale accumulato dallo Stato negli ultimi anni.

Le nuove regole interesseranno in particolare tre aree chiave: rateizzazioni più lunghe, cancellazione automatica dei debiti prescritti e una sanatoria straordinaria per le cartelle esattoriali emesse tra il 2010 e il 2019. Una rivoluzione che punta a un fisco più umano, ma anche più efficiente nel recupero dei crediti.

Rate fino a 10 anni: più respiro per famiglie e imprese

Una delle misure più attese è l’allungamento delle rateizzazioni dei debiti fiscali. Dal 2031 i contribuenti potranno saldare le somme dovute in un massimo di 120 rate mensili, cioè in dieci anni, rispetto alle 72 attualmente previste. L’estensione sarà graduale e interesserà sia i debiti sotto i 120 mila euro, per i quali si passerà prima a 84 rate, sia quelli di importo superiore, che potranno beneficiare dell’intero piano decennale.

Rateizzazione
Come si potrà rateizzate-battisteropadova.it

L’obiettivo è chiaro: offrire a cittadini e imprese in difficoltà economica una via sostenibile per rientrare nei pagamenti, evitando il rischio di insolvenza definitiva. La misura, tuttavia, rallenterà le entrate per lo Stato, che affiderà al Ministero dell’Economia un attento monitoraggio dell’impatto sui conti pubblici.

Secondo quanto trapela da ambienti del MEF, la logica alla base della riforma è quella di “favorire la compliance e non la coercizione”, cioè puntare sulla collaborazione dei contribuenti piuttosto che sul ricorso continuo a cartelle e pignoramenti.

Dal 2025 cancellazione automatica dei debiti prescritti

Un’altra novità importante riguarda la prescrizione dei debiti tributari, che dal 2025 diventerà automatica per tutte le cartelle che hanno superato i termini stabiliti dalla legge.

I tempi di prescrizione resteranno differenziati in base alla natura del debito:

  • 3 anni per tributi minori come il bollo auto

  • 5 anni per imposte locali, multe stradali, contributi previdenziali e interessi

  • 10 anni per le imposte erariali come IRPEF, IVA, IRES, imposta di registro e canone RAI

La Corte di Cassazione ha ribadito che la semplice notifica della cartella non interrompe i termini di prescrizione, confermando che molti debiti fiscali diventeranno non più esigibili. In questi casi, i contribuenti potranno chiedere l’annullamento in autotutela o ricorrere, ma nella maggior parte delle situazioni la cancellazione avverrà in automatico.

Per milioni di italiani si tratta di una vera boccata d’ossigeno fiscale, che consentirà di chiudere pendenze risalenti anche a oltre dieci anni fa, spesso legate a errori o cartelle mai notificate correttamente.

La sanatoria 2025: addio a sanzioni e interessi

Accanto alla prescrizione automatica arriva anche una sanatoria fiscale straordinaria rivolta ai debiti accumulati tra il 2010 e il 2019, periodo segnato da forte crisi economica e da una crescente difficoltà dei contribuenti nel rispettare le scadenze.

La misura prevede la possibilità di estinguere i debiti senza sanzioni né interessi, e in alcuni casi la cancellazione totale delle cartelle per chi rientra nei parametri fissati dal decreto ministeriale. Sono inclusi non solo i tributi statali ma anche quelli locali, come IMU, TARI e alcune categorie di contributi previdenziali.

Potranno aderire alla sanatoria sia i privati cittadini sia le imprese con fatturato entro determinate soglie. Le domande andranno presentate tramite la piattaforma digitale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con l’assistenza di professionisti o CAF.

Grazie alla digitalizzazione, la procedura sarà più veloce e trasparente, con controlli automatizzati e scadenze semplificate rispetto alle precedenti rottamazioni. Secondo le stime preliminari, la misura potrebbe consentire allo Stato di recuperare fino a 100 miliardi di euro, su un totale di oltre 1.200 miliardi di crediti non riscossi.

Un fisco più flessibile e sostenibile

Con la riforma in arrivo, il governo punta a costruire un rapporto più equilibrato tra cittadini e amministrazione fiscale, spostando l’attenzione dal recupero forzato al pagamento sostenibile.

La filosofia di fondo è quella di un fisco che accompagna, non che punisce. Le rate decennali, la cancellazione dei debiti prescritti e la sanatoria per i vecchi arretrati rappresentano un passo importante verso una riscossione più moderna e meno oppressiva, che favorisce la regolarizzazione anziché l’esclusione.

Le prime applicazioni concrete sono attese nel corso del 2025, ma il quadro definitivo si completerà solo con i decreti attuativi del Ministero. Nel frattempo, milioni di contribuenti attendono di capire se potranno finalmente voltare pagina con il fisco dopo anni di cartelle e debiti difficili da sostenere.