Belluno già al caldo, il resto del Veneto ancora in attesa: il calendario ufficiale del riscaldamento

Riscaldamento

Date e nuove regole per il riscaldamento domestico per la regione Veneto-battisteropadova.it

Lorenzo Fogli

Ottobre 18, 2025

Belluno è l’unica provincia senza limiti, mentre Padova, Rovigo e Vicenza valutano l’accensione anticipata per freddo e necessità locali.

Con le prime nottate rigide e un clima in altalena tra freddo e giornate miti, in Veneto si avvicina il momento in cui sarà possibile accendere i termosifoni in abitazioni, uffici e aziende. Come ogni anno, l’avvio del riscaldamento è regolato per zone climatiche, ma già in diverse città si valuta un’accensione anticipata a causa delle temperature più basse registrate nelle ultime ore.

Belluno, la provincia più fredda: termosifoni già accesi

La provincia di Belluno è l’unica del Veneto inserita in Zona F, la fascia climatica che non prevede alcun limite di date o orari per l’accensione degli impianti di riscaldamento. Ciò significa che famiglie, scuole e uffici possono tenere i termosifoni accesi tutto l’anno in base alle necessità.

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Nelle località montane, dove le temperature sono già scese vicino allo zero, il riscaldamento è in funzione da diversi giorni, ma anche in pianura la diffusione è “a macchia di leopardo”. Le prime accensioni sono partite nei condomìni e nelle abitazioni private, soprattutto durante la notte o al mattino presto.

Padova, Rovigo e Venezia: accensione possibile già prima del 15 ottobre

Le altre province venete — Padova, Rovigo, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso — rientrano nella Zona E, dove il regolamento nazionale prevede l’accensione degli impianti dal 15 ottobre al 15 aprile per un massimo di 14 ore giornaliere, nella fascia compresa tra le 5 e le 23.

Tuttavia, i sindaci di alcune città hanno scelto di autorizzare in anticipo l’accensione dei termosifoni, per far fronte al calo termico di questi giorni.
A Padova, il sindaco Sergio Giordani ha confermato la possibilità di accendere i radiatori anche prima del 15 ottobre, per un massimo di 7 ore al giorno in caso di necessità. La stessa decisione è stata presa a Rovigo dalla prima cittadina Valeria Cittadin, che ha firmato un’ordinanza straordinaria con le stesse modalità.

L’obiettivo è garantire il benessere termico nei luoghi sensibili — scuole, case di riposo, ospedali — ma anche nelle abitazioni più esposte al freddo notturno. “Il meteo è imprevedibile, ma le amministrazioni devono poter intervenire in modo flessibile”, spiegano dai Comuni.

Vicenza, verso un’accensione anticipata con ordinanza speciale

Un discorso a parte riguarda Vicenza, dove il sindaco Giacomo Possamai ha già annunciato l’intenzione di firmare un’ordinanza straordinaria che consentirà di accendere i termosifoni con due giorni di anticipo, a partire da lunedì 13 ottobre.
La decisione è legata all’ondata di freddo che ha fatto calare le temperature minime sotto i 10 gradi. Se le previsioni saranno confermate, i cittadini vicentini potranno anticipare l’avvio della stagione termica, evitando disagi soprattutto nei quartieri più umidi o nelle abitazioni datate con scarso isolamento.

Dal 15 ottobre, invece, scatterà l’autorizzazione ordinaria in tutta la Zona E, con possibilità di utilizzo per 14 ore al giorno fino al 15 aprile 2026. I sindaci potranno comunque intervenire con nuove ordinanze per ridurre o sospendere il funzionamento in caso di rialzo termico o periodi più miti, al fine di contenere i consumi energetici.

I consigli per risparmiare e scaldare casa in sicurezza

L’accensione dei termosifoni coincide anche con la stagione dei consumi energetici, e molti Comuni invitano i cittadini a un uso consapevole del riscaldamento. Le principali raccomandazioni riguardano:

  • Evitare temperature superiori ai 19-20 gradi, soglia ottimale per il comfort domestico e per il risparmio sui costi in bolletta;

  • Effettuare la manutenzione periodica della caldaia, obbligatoria per legge, per garantire efficienza e sicurezza;

  • Arieggiare brevemente le stanze, evitando di lasciare le finestre aperte per lunghi periodi durante il funzionamento dei termosifoni;

  • Sfiatare i radiatori per eliminare bolle d’aria e migliorare la diffusione del calore.

Il tema resta centrale in un autunno caratterizzato da temperature altalenanti: un giorno serve il giubbotto, il successivo basta una maglia leggera. Ma con l’arrivo dei primi freddi notturni e delle nebbie padane, il 15 ottobre resta la data simbolica che segna l’inizio della stagione del calore per milioni di famiglie venete.