Ottobre porta un bonus nascosto in busta paga: scopri se hai diritto agli arretrati

Pagamenti in ritardo

Se nella busta paga hai questi ritardi, potresti ricevere fino a 36 mesi di arretrati-battisteropadova.it

Lorenzo Fogli

Ottobre 21, 2025

Molti lavoratori stanno scoprendo differenze sugli assegni familiari in busta paga: ecco come verificare, dimostrarlo e recuperare fino a tre anni di somme non versate.

L’arrivo dello stipendio di ottobre potrebbe nascondere una sorpresa che in pochi conoscono. Nelle voci del cedolino, spesso date per scontate, può nascondersi un errore che vale fino a 150 euro al mese: gli assegni per il nucleo familiare (ANF).

Si tratta di una delle componenti più soggette a variazioni e, proprio per questo, più esposte a calcoli sbagliati. Molti dipendenti, infatti, non si accorgono di ricevere un importo errato o inferiore al dovuto, fino a quando non controllano con attenzione.

Come capire se gli assegni familiari sono calcolati correttamente

Gli ANF vengono calcolati in base a due fattori fondamentali: il reddito complessivo familiare e la composizione del nucleo (quanti familiari sono a carico e che tipo di rapporto hanno con il richiedente). Ma non basta. Anche il numero di giorni retribuiti nel mese incide sull’importo finale.
Dal 2022, con l’introduzione dell’Assegno Unico Universale per i figli, gli ANF sono rimasti solo per determinate categorie di familiari — ad esempio, coniugi, fratelli, sorelle o nipoti a carico — e continuano a essere erogati secondo le tabelle aggiornate INPS.

Come richiedere gli arretrati
La tabella dell’Inps per il calcolo corretto per i pagamenti arretrati-battisteropadova.it

Il punto è che molti datori di lavoro non aggiornano regolarmente i dati, soprattutto quando cambiano le condizioni del lavoratore: passaggi a part-time, congedi, straordinari, nuove nascite o separazioni. Basta una di queste variazioni per generare differenze di calcolo che possono protrarsi per mesi.

Dal 1° luglio 2025, poi, le tabelle ANF sono state rivalutate dell’0,8% secondo l’indice ISTAT: un aggiornamento che ha modificato gli importi per diversi nuclei familiari. Se il tuo datore non ha applicato la rivalutazione, potresti aver perso parte del beneficio spettante.

Come richiedere il conguaglio e ottenere fino a 36 mesi di arretrati

Il primo passo è verificare il cedolino di ottobre. Cerca la voce “ANF” o “assegni familiari” e controlla l’importo accanto. Subito dopo, confronta:

  • Numero di giorni retribuiti nel mese;

  • Composizione del tuo nucleo familiare attuale;

  • Importi riportati nelle tabelle INPS relative alla fascia di reddito.

Se noti una discrepanza, è fondamentale muoversi subito. La normativa INPS stabilisce che il diritto al conguaglio retroattivo si prescrive dopo 36 mesi. Significa che puoi richiedere fino a tre anni di arretrati, ma ogni mese che passa diventa irrecuperabile.

Prepara una segnalazione scritta al datore di lavoro o all’ufficio del personale entro cinque giorni dall’uscita della busta paga, allegando:

  • una dichiarazione aggiornata del nucleo familiare;

  • eventuali variazioni (nascita, separazione, cessazione del lavoro del coniuge, ecc.);

  • i cedolini in cui sospetti l’errore;

  • un calcolo stimato degli importi corretti in base alle tabelle INPS.

L’azienda è tenuta a verificare e, se l’errore viene confermato, può effettuare il conguaglio direttamente in busta paga, riconoscendo le differenze non corrisposte.

Cosa fare se il datore non corregge l’errore

Se la richiesta formale non produce risultati, puoi rivolgerti a un patronato o sindacato, che ti aiuterà a predisporre la domanda di recupero arretrati all’INPS. L’istituto può intervenire per liquidare gli importi dovuti, anche se l’azienda ha cessato l’attività o non risponde.

Un consiglio importante: mantieni aggiornata la tua posizione familiare presso l’INPS e il datore di lavoro. Ogni variazione deve essere comunicata tempestivamente per evitare errori futuri.
Ricorda anche che l’importo degli ANF non è fisso ma varia di mese in mese: una voce che rimane uguale per troppo tempo è già un indizio di possibile anomalia.

Un controllo accurato del cedolino può quindi portare a centinaia o migliaia di euro di arretrati, somme che spettano di diritto ai lavoratori ma che spesso restano non corrisposte per semplice disattenzione.

Un’occasione da non perdere

Ottobre diventa così il mese perfetto per fare ordine: controllare i propri assegni familiari, verificare gli importi aggiornati e chiedere le eventuali differenze.
Un piccolo gesto che può tradursi in un grande recupero economico. E non serve essere esperti di contabilità: basta confrontare le cifre, capire se qualcosa non torna e agire subito.
Perché ogni mese lasciato indietro oggi è un mese perso per sempre.