Orto Botanico di Padova: patrimonio dell’Unesco custodisce cinque secoli di storia naturale

Patrimonio dell’Unesco, l’Orto Botanico di Padova custodisce cinque secoli di storia naturale

Patrimonio dell’Unesco, l’Orto Botanico di Padova custodisce cinque secoli di storia naturale

Redazione

Ottobre 22, 2025

Padova, 22 ottobre 2025 – L’Orto botanico di Padova, fondato nel 1545, si conferma come il più antico orto botanico universitario al mondo ancora nella sua collocazione originaria. Situato nel cuore della città veneta, tra la Basilica di Sant’Antonio e quella di Santa Giustina, non distante dal celebre Prato della Valle, l’Orto è un autentico patrimonio storico e scientifico riconosciuto dall’UNESCO dal 1997. Oggi rappresenta un centro di ricerca all’avanguardia e custode di oltre 3.500 specie vegetali provenienti da ogni parte del globo.

Orto Botanico di Padova: un patrimonio di storia e biodiversità

L’Orto botanico di Padova nasce come Giardino dei Semplici, destinato allo studio delle piante medicinali per gli studenti dell’Università, tra le più antiche d’Europa, fondata nel 1222. La sua istituzione fu sollecitata da Francesco Bonafede, docente di botanica, per contrastare le frodi e gli errori nell’uso delle piante medicinali, allora molto frequenti. Il primo custode, Luigi Squalermo detto Anguillara, introdusse 1800 specie medicinali, mentre Pier Antonio Michiel arricchì l’Orto con un erbario illustrato e ampliò il giardino.

La struttura originaria, progettata da Daniele Barbaro e modificata parzialmente da Michiel, mantiene ancora oggi il disegno rinascimentale di un quadrato inscritto in un cerchio, simbolo dell’Hortus Conclusus, luogo ideale di connessione tra natura e cultura. La sua superficie attuale copre circa 3,5 ettari ed è protetta da un muro circolare costruito nel 1552 per prevenire furti di piante rare e preziose.

Alberi storici e specie di rilievo

Tra le piante più celebri e longeve dell’Orto si annoverano la Palma di Goethe (Chamaerops humilis), piantata nel 1585 e fonte di ispirazione per il poeta tedesco nel 1786, e il primo esemplare di Robinia pseudoacacia introdotto in Italia nel 1662. Altri alberi storici di rilievo includono il Platano orientale, la storica Magnolia grandiflora del 1786, il Cedro dell’Himalaya, e il maestoso Ginkgo biloba, importato nel 1750 e oggetto di studio botanico e didattico.

Questi alberi testimoniano la ricchezza e la varietà dell’Orto, che ha avuto un ruolo cruciale nell’introduzione in Italia di molte specie esotiche come la patata, il gelsomino, l’acacia e il girasole, contribuendo significativamente allo sviluppo delle scienze botaniche, mediche e farmaceutiche.

Il Giardino della Biodiversità: un viaggio tra gli ecosistemi

Nel 2014 è stato inaugurato il Giardino della Biodiversità, una moderna ala dell’Orto che ospita cinque grandi serre per un totale di 1.300 specie vegetali, suddivise in ambienti climatici differenti che riproducono condizioni tropicali, subumide, temperate e aride. Questo spazio, lungo circa cento metri e alto diciotto, è concepito come un percorso esperienziale che simula un viaggio attraverso i vari ecosistemi terrestri, ponendo particolare attenzione al rapporto millenario tra uomo e mondo vegetale.

L’innovazione sostenibile caratterizza queste serre, che utilizzano energia solare e sistemi di recupero delle acque piovane per alimentare cascate e vasche, minimizzando l’impatto ambientale. In questo modo, l’Orto botanico di Padova continua a essere un modello di conservazione della biodiversità e di educazione ambientale di respiro internazionale.