Legge 104, arriva la svolta che i familiari attendevano da anni (cambia dal 2026)

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Dal 2026 la legge 104 subirà dei cambiamenti-battisteropadova.it

Lorenzo Fogli

Ottobre 23, 2025

Sui social si parla di “Legge 105”, ma il nome non cambia: il governo amplia la 104 con nuovi diritti per i familiari dei disabili.

Da settimane si moltiplicano online post e video che parlano di una presunta “Legge 105” destinata a sostituire la storica Legge 104 del 1992, quella che garantisce assistenza, integrazione sociale e tutela dei diritti delle persone con disabilità.

Ma la verità è un’altra: non esiste una Legge 105, e il numero 104 resta il riferimento normativo ufficiale.
Il motivo per cui si è diffusa questa espressione è legato alle modifiche che entreranno in vigore dal gennaio 2026, pensate per ampliare i diritti di chi si prende cura di familiari disabili, aggiungendo nuove forme di tutela e di flessibilità lavorativa.

Cosa prevede oggi la Legge 104

La Legge 104 rappresenta da oltre trent’anni uno dei capisaldi della normativa italiana in materia di assistenza e integrazione delle persone con disabilità.
Riconosce non solo il diritto alla dignità e all’autonomia personale, ma anche il supporto a chi si occupa della cura quotidiana. Tra i benefici principali figurano i permessi lavorativi retribuiti, concessi sia ai lavoratori disabili che ai familiari che li assistono.

Cosa prevede
Quali saranno i cambiamenti e chi ne usufruirà-battisteropadova.it

Il diritto riconosce tre giorni di permesso al mese, anche frazionabili in ore, durante i quali il lavoratore può dedicarsi interamente all’assistenza del congiunto. In alternativa, la legge prevede anche congedi prolungati in casi particolari, ad esempio per terapie o condizioni sanitarie più gravi.

Proprio per garantire che questi diritti non vengano abusati, la norma stabilisce controlli rigidi e sanzioni severe per chi ne fa un uso improprio. In passato, infatti, non sono mancati casi di chi utilizzava i giorni concessi per vacanze o impegni personali, tradendo lo spirito della legge.

Oggi, la 104 resta uno strumento fondamentale per favorire l’inclusione sociale, lavorativa e familiare delle persone con disabilità, ma le modifiche introdotte dal governo mirano a renderla ancora più efficace e aderente alla realtà di oggi.

Perché si parla di “Legge 105” e cosa cambia dal 2026

La confusione nasce da alcune interpretazioni diffuse sui social, secondo cui le nuove misure approvate dal governo avrebbero dato vita a una “Legge 105”, come se si trattasse di una nuova versione della 104.
In realtà, si tratta di un rafforzamento della stessa normativa, non di una sostituzione. Le modifiche sono state pensate per estendere i diritti e migliorare le condizioni di chi si trova ad assistere un parente disabile, soprattutto in contesti familiari complessi.

Dal gennaio 2026 verranno introdotte nuove ore di permesso retribuito: saranno aggiunte 10 ore annue extra destinate a chi deve accompagnare la persona assistita a visite mediche, esami o terapie ricorrenti. Questa misura riguarderà in particolare i familiari di pazienti con malattie croniche, oncologiche o invalidanti.

Oltre ai permessi aggiuntivi, la riforma prevede un rafforzamento delle tutele lavorative, tra cui:

  • la possibilità di accedere più facilmente allo smart working per chi assiste un familiare disabile;

  • procedure di riconoscimento più rapide per la disabilità;

  • la possibilità di richiedere congedi straordinari retribuiti con maggiore flessibilità rispetto al passato.

Il cuore della riforma è l’estensione dei diritti ai caregiver familiari, cioè coloro che si occupano quotidianamente di assistenza, spesso senza alcun supporto. Le nuove disposizioni consentiranno loro di conciliare meglio il lavoro con le esigenze di cura, riducendo il rischio di abbandonare l’occupazione.

Una legge che evolve ma non cambia nome

Chi parla di “Legge 105” commette dunque un errore tecnico, ma coglie un punto sostanziale: la 104 si evolve. Le nuove norme vogliono rispondere ai bisogni reali delle famiglie e riconoscere, anche dal punto di vista lavorativo, il valore sociale dell’assistenza.

Le innovazioni non si limitano ai permessi, ma riguardano anche la semplificazione burocratica: i tempi per l’accertamento dell’invalidità e per l’approvazione delle agevolazioni saranno ridotti, grazie alla digitalizzazione delle pratiche e a un coordinamento più stretto tra Inps e Asl.

La legge mantiene intatti i suoi principi originari — dignità, autonomia, integrazione — ma si adatta al presente. In un Paese che invecchia e dove cresce il numero di persone fragili, queste modifiche puntano a costruire una rete di sostegno più ampia e moderna.

La 104, insomma, non cambia nome ma si rafforza: un passo avanti concreto per garantire diritti più equi e tempi più rapidi a chi ogni giorno dedica la propria vita alla cura degli altri.