Costruito nel III secolo d.C., l’anfiteatro di El Jem è il “Colosseo africano”: un monumento straordinario che racconta la potenza di Roma fuori dall’Europa.
Quando si parla di antica Roma, il pensiero corre subito al Colosseo, simbolo indiscusso della capitale e della potenza imperiale. Eppure, pochi sanno che il Colosseo meglio conservato al mondo non si trova in Italia, ma in Tunisia, nella cittadina di El Jem. Qui, nel cuore del Maghreb, sorge un anfiteatro romano imponente e perfettamente integro, che continua a stupire archeologi e viaggiatori.
Nel 2023, il Colosseo di Roma ha accolto oltre 12 milioni di visitatori, restando una delle attrazioni più amate del pianeta. Ma chi arriva a El Jem scopre un luogo diverso: silenzioso, autentico, quasi intatto, dove si può camminare tra le pietre del passato senza la folla né le barriere tipiche del monumento italiano.
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El Jem, il Colosseo africano
Situata nel governatorato di Mahdia, la città di El Jem — l’antica Thysdrus — custodisce un anfiteatro romano costruito nel III secolo d.C., durante l’età d’oro dell’Impero. L’edificio, capace di accogliere 35.000 spettatori, era il cuore della vita pubblica e delle celebrazioni collettive. La città, allora fiorente centro commerciale, si arricchiva grazie alla produzione di olio d’oliva, esportato in grandi quantità verso Roma e l’Occidente.

Il monumento di El Jem è considerato il terzo anfiteatro romano più grande del mondo, dopo quello di Roma e quello di Capua. Nel 1979 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, riconoscimento che ne attesta il valore storico e architettonico.
Chi lo visita oggi rimane colpito dallo stato di conservazione eccezionale: la struttura esterna è quasi intatta, gli archi e le gallerie sono ancora percorribili, e si può accedere liberamente ai sotterranei dove un tempo venivano preparati gladiatori e animali per gli spettacoli.
Il biglietto d’ingresso, dal costo di circa 3,50 euro, permette di esplorare tutto l’edificio senza le lunghe file e le restrizioni presenti al Colosseo di Roma.
Il confronto con il Colosseo di Roma
Il Colosseo di Roma, o Anfiteatro Flavio, fu costruito tra il 70 e l’80 d.C. sotto gli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano. Con i suoi 52 metri di altezza e una capacità che poteva raggiungere 87.000 spettatori, era il più grande anfiteatro mai realizzato. La sua struttura ellittica, composta da archi, pilastri e volte concatenate, è un esempio perfetto dell’ingegneria romana.
Il Colosseo di Roma resta il simbolo del potere imperiale e dell’arte costruttiva romana. Ma il monumento africano di El Jem colpisce per un altro motivo: è quasi interamente integro, nonostante secoli di guerre, terremoti e incuria.
L’anfiteatro tunisino, con un’arena di 138 metri per 114 metri, è costruito interamente in pietra tagliata, senza fondamenta profonde. Questa tecnica ha garantito stabilità e resistenza nel tempo. Durante il Medioevo, la struttura fu addirittura trasformata in una fortezza, usata come rifugio durante le rivolte locali, testimoniando una storia complessa e stratificata.
El Jem, al tempo, era una delle città più ricche dell’Africa romana. Le sue strade erano ornate da mosaici, templi e terme. La costruzione dell’anfiteatro rappresentava un atto di orgoglio politico e culturale, un modo per mostrare la grandezza dell’Impero anche nelle province più lontane. Gli spettacoli gladiatori e le manifestazioni pubbliche servivano a ribadire il legame indissolubile con Roma.
Un gioiello poco conosciuto del patrimonio mondiale
Nonostante la sua maestosità, l’anfiteatro di El Jem rimane uno dei siti archeologici meno visitati al mondo. Le ragioni sono molte: la posizione geografica, distante dai principali circuiti turistici, e la scarsa promozione internazionale che non rende giustizia a questo capolavoro.
Chi lo raggiunge racconta un’esperienza rara: poter passeggiare nel silenzio, tra le gradinate e i corridoi di un monumento che conserva intatta la sua anima romana. L’atmosfera è suggestiva, quasi sospesa nel tempo.
Negli ultimi anni, grazie ai social network e al lavoro di divulgatori e viaggiatori come l’utente Instagram @diegosworld, l’interesse verso El Jem sta crescendo. Sempre più persone si rendono conto che la storia dell’Impero romano non si ferma ai confini europei, ma si estende ben oltre il Mediterraneo.
Questo sito rappresenta un ponte tra culture, una testimonianza viva di come l’eredità di Roma abbia unito, più che diviso, i popoli del bacino mediterraneo. Visitare El Jem significa scoprire un volto diverso dell’antichità, dove la potenza di Roma incontra l’anima africana in un equilibrio perfetto tra grandezza e mistero.
Chi ha ammirato il Colosseo di Roma resta spesso senza parole davanti a quello tunisino: più silenzioso, meno celebrato, ma incredibilmente intatto e autentico. È la prova che la storia può sopravvivere lontano dai riflettori, custodita da luoghi che conservano ancora la voce del passato.
