Il borgo da scoprire prima che diventi famoso: una gemma marchigiana ancora intima

Montecassiano

Montecassiano, nelle Marche-battisteropadova.it

Lorenzo Fogli

Ottobre 28, 2025

Un borgo marchigiano premiato dal Touring Club, dove architettura, cultura e comunità custodiscono radici vive

Nel cuore della provincia di Macerata, Montecassiano accoglie i visitatori con strade ordinate che ruotano attorno alla piazza centrale, quasi un abbraccio urbano che custodisce secoli di storia.

Piccolo ma ricco di vita, il borgo insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano mantiene un’identità chiara: quella di un luogo che difende le proprie tradizioni e le mostra senza filtri.

Qui ogni edificio sembra raccontare i personaggi e le vicende che hanno costruito la comunità, nata, non a caso, da una storia di fuga e ricostruzione: gli abitanti scampati alla distruzione dell’antica Helvia Rìcina trovarono rifugio su questa altura, dove crebbe il castello di Santa Maria in Cassiano, matrice del nome attuale.

Il patrimonio storico tra arte, fede e scorci da non perdere

La piazza principale è il punto da cui osservare la vita quotidiana e la memoria del tempo. Il Palazzo dei Priori, edificio del Quattrocento, conserva la solennità del passato civico del borgo, mentre non lontano si trova il convento degli Agostiniani, che testimonia il ruolo centrale delle istituzioni religiose nella crescita della comunità. Una scalinata porta alla chiesa di Santa Maria Assunta, scrigno di opere d’arte che sorprendono anche chi passa per la prima volta. Lì si ammira una pala in terracotta firmata Mattia della Robbia, artista della celebre dinastia rinascimentale, così come una tavola di G. da Recanati, datata XV secolo.

Medievale
Il borgo medievale marchigiano da scoprire-battisteropadova.it

La devozione incontra la storia anche nella chiesa di San Giovanni Battista, sede del Museo di arte sacra inaugurato di recente, dove statue, tele e paramenti liturgici raccontano secoli di fede locale. Passeggiando tra i vicoli interni si scoprono scorci inattesi: il cortile di San Giacomo, quello delle Clarisse e il chiostro degli Agostiniani, piccoli spazi raccolti che regalano silenzio e armonia architettonica, tra archi e colonne che giocano con la luce del giorno.

La natura si ritaglia il suo spazio nel parco del Cerreto, vicino alle mura, luogo ideale per osservare dall’alto i paesaggi agricoli marchigiani, con campi ordinati che variano colore a seconda delle stagioni. Da qui si percepisce come Montecassiano sia un borgo sospeso tra il passato medievale e il paesaggio rurale che lo circonda. Molti visitatori arrivano magari d’estate e poi tornano in autunno, solo per rivedere questo orizzonte mutato dai colori caldi, già pronti a raccontare una storia nuova.

Nei ristoranti e nelle cucine di casa, il legame con il territorio si conferma nei piatti tipici. Il più caratteristico si chiama sughitti, dolce preparato nel periodo della vendemmia con mosto, farina di mais e noci. Una ricetta povera ma profondamente identitaria, che riunisce attorno a sé famiglie e visitatori durante l’apposita sagra d’ottobre. Sapori e feste, qui, non sono un abbellimento turistico: sono parte della comunità.

Eventi e tradizioni: quando il borgo torna a vivere il suo passato

Montecassiano non è un museo fermo nel tempo. È un luogo che ama raccontarsi anche attraverso gli eventi. Il primo weekend di giugno il centro si trasforma grazie a Svicolando Festival, un appuntamento che attira giovani e artisti da tutta la regione. Le vie si animano di musica, spettacoli di arte di strada, performance teatrali, sport e street food. L’atmosfera si fa colorata, contemporanea, quasi in contrasto con la storia delle pietre che fanno da cornice. La caratteristica più interessante è che l’evento nasce dalla passione dei ragazzi montecassianesi, vero motore sociale del paese.

In luglio, invece, si torna indietro di secoli. Con il Palio dei Terzieri, Montecassiano rivive il Medioevo per dieci giorni: oltre 500 figuranti animano cortei storici, giochi popolari, sfide cavalleresche e rappresentazioni che portano il borgo a un’autenticità scenica rara. I costumi sono curati nei dettagli, le celebrazioni seguono rituali ricostruiti con precisione, e le vie si trasformano in un teatro a cielo aperto. La manifestazione è considerata una delle rievocazioni storiche più importanti della zona. È un’esperienza che sorprende chi arriva da fuori e che rafforza l’orgoglio di chi vive qui, consapevole di custodire un passato che ancora parla.

Altri momenti dell’anno vedono iniziative culturali e religiose che coinvolgono scuole, associazioni e famiglie, confermando che il borgo non si spegne mai del tutto. La sua forza è una comunità che partecipa, che investe tempo ed energie per tramandare valori e tradizioni. La Bandiera Arancione non è un premio ornamentale, è un riconoscimento al lavoro quotidiano per mantenere vivo un borgo che merita di essere visitato e vissuto.

Montecassiano si racconta così: camminando tra pietre antiche, respirando l’aria delle colline e ascoltando una comunità che ha deciso di non farsi portare via dal tempo.