Vitamina D in carenza? Ecco l’alimento “imbattibile” che non conoscevi

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Scopri gli alimenti ricchi di vitamina D-battisteropadova.it

Lorenzo Fogli

Ottobre 30, 2025

Come funziona, perché è essenziale e quando dieta e integratori non bastano

La vitamina D è spesso citata come una semplice vitamina da assumere quando si è carenti. In realtà, si comporta come un vero e proprio ormone, capace di influenzare numerosi processi del nostro organismo.

Il suo ruolo più noto riguarda l’assorbimento del calcio e del fosforo, indispensabili per avere ossa forti e ridurre il rischio di fratture. Ma da alcuni anni si parla sempre più del suo impatto sul sistema immunitario, sulla funzione muscolare e persino su alcuni meccanismi dell’invecchiamento.

Nonostante la sua importanza, ottenere sufficiente vitamina D solo dal cibo è quasi impossibile. Non lo dicono mode o allarmismi, ma un dato molto semplice: l’80-90% del fabbisogno proviene dal sole, e non dalla dieta. Questo spiega perché molte persone presentino livelli insufficienti, soprattutto nei mesi freddi.

Vitamina d o “ormone D”? Perché il sole è così importante

Quando la pelle viene esposta ai raggi UVB, avviene una trasformazione chimica che porta alla produzione della vitamina D3, poi attivata dal fegato e dai reni. Questa forma attiva è in grado di raggiungere vari organi e “accendere” o “spegnere” geni coinvolti nel metabolismo osseo, nell’infiammazione e nella difesa immunitaria.

Sole e vitamina D
Come avviene l’assimilazione della vitamina D-battisteropadova.it

L’efficacia della sintesi solare dipende però da diversi fattori:
Stagione e latitudine: in inverno la produzione si riduce drasticamente
Pelle scura: la melanina filtra i raggi UVB
Età: gli anziani ne producono meno
Creme solari e vetri: proteggono la pelle, ma bloccano gli UVB necessari

Bastano 10-20 minuti al giorno, nelle ore più soleggiate, scoprendo braccia e gambe. Ma nei mesi freddi, soprattutto al Nord Italia, questa finestra si chiude quasi del tutto. Ed è lì che la carenza si fa vedere, anche quando la dieta è equilibrata.

Le fonti alimentari migliori: poche ma preziose

Dal cibo arriva appena una piccola parte della vitamina D3 necessaria ogni giorno. Le fonti più ricche sono i pesci grassi dei mari freddi:
Salmone (soprattutto selvaggio)
Sgombro
Aringhe e sardine
Tonno (con moderazione per il contenuto di mercurio)

Un cucchiaino di olio di fegato di merluzzo può coprire – o perfino superare – il fabbisogno giornaliero: è considerato un quasi integratore naturale.

Altre fonti offrono un contributo minore:
Tuorlo d’uovo, con valori più alti se le galline sono allevate all’aperto
Fegato di manzo
Formaggi grassi, ma con quantità modeste rispetto alle calorie
Funghi esposti alla luce (contenenti vitamina D2, attiva ma meno potente della D3)

In alcuni Paesi si utilizzano cibi fortificati: latte, bevande vegetali, cereali. In Italia l’offerta è più limitata, ma cresce anno dopo anno.

Un aspetto fondamentale resta comunque questo: fortificato non significa automaticamente sano. Se un alimento è troppo ricco di zuccheri o grassi, la vitamina D aggiunta non ne migliora il profilo nutrizionale.

Quando dieta e sole non bastano: il ruolo dell’integrazione

La carenza di vitamina D è molto diffusa, anche tra persone giovani e attive. I segnali possono essere subdoli:
• debolezza muscolare
• dolori ossei
• maggiore suscettibilità alle infezioni
• stanchezza persistente

In questi casi serve un’analisi del sangue e il parere del medico. Solo dopo la diagnosi si può prendere in considerazione l’integrazione.

La vitamina D non va assunta a caso: troppa può risultare dannosa quanto troppo poca. L’eccesso può provocare ipercalcemia, nausea, aritmie, danni renali e calcificazioni in vari tessuti. È per questo che evitare il fai-da-te è la regola più sicura.

Gli specialisti consigliano spesso controlli annuali di routine, soprattutto per:
• persone con poca esposizione solare
anziani o chi vive in case di cura
• persone con pelle scura
• chi assume farmaci cronici che alterano il metabolismo della vitamina
• chi soffre di osteoporosi
• donne in gravidanza e allattamento

Il vero obiettivo: equilibrio

Mantenere livelli ottimali, non troppo alti e non troppo bassi.
È anche una questione di stile di vita:
muoversi regolarmente
mangiare bene
godersi il sole con buon senso

Molti medici lo ricordano sempre: nessuna compressa può sostituire una giornata all’aria aperta.
E il sole, quando preso con intelligenza, resta la fonte più potente.

La vitamina D è una sorta di ponte biologico tra ciò che mangiamo, ciò che viviamo all’esterno e il modo in cui il corpo si protegge ogni giorno. È una delle dimostrazioni più evidenti che siamo fatti per muoverci, uscire, respirare luce.

Conoscere come funziona, come integrarla e come farne una riserva per i mesi invernali significa dare priorità a un benessere che parte dalle ossa e arriva fino al sistema immunitario. Una piccola grande risorsa che il sole ci dona senza chiedere nulla in cambio. ☀️