Quando le giornate si accorciano e le temperature scendono, il nostro corpo rallenta. L’autunno può provocare una sensazione continua di stanchezza: è la cosiddetta astenia autunnale.
Roma, 28 ottobre 2025. È quel periodo dell’anno in cui svegliarsi sembra più faticoso, le energie si esauriscono troppo presto e il buon umore fa un po’ fatica a seguirci. Un malessere leggero, ma fastidioso, che molti liquidano come semplice pigrizia stagionale. In realtà ha un nome e una spiegazione precisa. Si chiama astenia autunnale, e nasce dal cambiamento di luce e abitudini provocato dall’arrivo della nuova stagione.
Con meno ore di sole, si altera il ritmo biologico che regola la produzione di ormoni legati alla vitalità e alla vigilanza, e così arrivano stanchezza, irritabilità, nervosismo, difficoltà di concentrazione. Un problema comune che può condizionare la qualità della vita di chi studia, lavora, o deve semplicemente affrontare mille impegni al giorno.
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Perché arriva la stanchezza autunnale e come agisce sul nostro organismo
L’autunno ci obbliga a un cambio di passo. Le giornate più corte riducono l’esposizione alla luce solare, e questo modifica l’attività di alcuni ormoni fondamentali. Di giorno la luce regola la produzione di serotonina, che sostiene l’umore e mantiene il cervello in uno stato di energia. Quando la luce cala in modo evidente, questa produzione rallenta, lasciando spazio a una maggiore presenza di melatonina, l’ormone del sonno. Il risultato è quella sensazione di sonnolenza continua, un po’ di demotivazione e, in certi casi, anche un leggero calo dell’umore. Per chi lavora al chiuso, studia, o passa ore davanti a schermi e luci artificiali, il problema si amplifica: il corpo “crede” di essere già nella fase serale anche quando è ancora pieno giorno.

La società moderna non ci permette di adeguarci al ritmo naturale dell’autunno. Si rientra al lavoro dopo le vacanze, riprendono le attività e i doveri quotidiani. Il corpo però non è ancora pronto al cambio e fatica ad adattarsi. Il risultato si traduce in quella sensazione di debolezza diffusa, irritabilità verso tutto e tutti, pensieri che sembrano più pesanti del solito e una lentezza mentale difficile da ignorare.
Non c’è nulla di patologico, lo sappiamo. È la risposta di un organismo che sta cercando un nuovo equilibrio stagionale. Ma, se trascurata, può trascinarsi per settimane e diventare davvero un limite. A volte si associa anche a un piccolo calo immunitario, perché lo stress fisico incide sulle difese. E ci si trova con un autunno che rallenta un po’ tutto: dalle energie fino alla voglia di socializzare. Anche il sonno peggiora se non manteniamo regole precise. Andare a letto troppo tardi o compensare con lunghi pisolini pomeridiani, paradossalmente, peggiora la astenia autunnale, e si finisce in un circolo vizioso dove ci si sente sempre affaticati senza un motivo apparente.
Ritrovare energia in autunno: come aiutare corpo e mente a reagire
Contrastare l’astenia non significa trasformare la propria vita, ma ascoltare ciò che il corpo suggerisce. In autunno serve regolarità: orari fissi per dormire e svegliarsi, anche quando la tentazione sotto le coperte è più forte. La camera da letto deve essere un luogo che invita al riposo, senza luce artificiale e senza l’invasione costante dello smartphone che, con la sua luce blu, confonde il cervello e ritarda il sonno. Dormire abbastanza è la prima medicina per ogni forma di stanchezza, eppure è proprio quella che dimentichiamo più spesso.
C’è poi il tema della alimentazione. Nei mesi estivi si esagera con ritmi diversi, si cena tardi e si mangia ciò che capita. In autunno conviene riportare ordine. Una colazione ricca, una pausa a metà mattina, un pranzo e una cena più leggeri, e un piccolo snack nel pomeriggio, per non arrivare a sera scarichi. Il cibo è carburante, e se la macchina è buona ma il carburante pessimo, non ci si può sorprendere se il motore perde giri. Non serve strafare, basta nutrirsi bene.
L’attività fisica ha un ruolo decisivo. Muoversi “spreca” energia sul momento, ma ne restituisce molta di più in termini di vitalità, lucidità mentale e qualità del sonno. Una passeggiata in pausa pranzo può diventare un’abitudine preziosa: ci riporta alla luce del sole, quel fattore che in autunno tende a mancare. Il nostro corpo ha bisogno di ricordarsi che il giorno è giorno. E respirare aria fresca aiuta a distendere anche i pensieri.
Infine c’è il benessere emotivo, che spesso resta in secondo piano. Ritagliarsi tempo per attività piacevoli, incontrare chi ci fa stare bene, staccare dalla routine con piccole pause non è un capriccio ma una forma di prevenzione. L’autunno può essere una stagione bellissima, se impariamo a vedere i suoi ritmi come un’opportunità per prenderci cura di noi. Basta non farsi travolgere dalla sensazione di “non farcela”: passa, sempre.
La domanda da porsi è forse molto semplice: ogni giorno cosa posso fare per sentirmi un po’ più sveglio, un po’ più vivo? Le risposte sono spesso alla portata di mano. A volte, alzare lo sguardo verso un cielo magari nuvoloso ma reale è già un ottimo inizio.
