Milano-Cortina 2026, quello che nessuno si aspettava nei cantieri a 100 giorni dai Giochi (cosa sta succedendo)

Pronti?

Cosa succede a Milano-Cortina-battisteropadova.it

Lorenzo Fogli

Novembre 3, 2025

Una corsa contro il tempo per consegnare impianti, infrastrutture e servizi che dovranno accogliere migliaia di atleti e milioni di spettatori davanti alle tv di tutto il mondo

Il percorso verso Milano Cortina 2026 entra nella fase più attesa, quella del conto alla rovescia. Ottobre 2025 segna il traguardo dei meno cento giorni all’accensione della fiamma olimpica, prevista per il 6 febbraio 2026, e inizia una sfida che coinvolge decine di territori e migliaia di addetti. Fabio Saldini, commissario di Governo e amministratore delegato di Simico, osserva da mesi l’avanzamento delle opere: 98 cantieri tra Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige, divisi tra impianti sportivi e infrastrutture di trasporto per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.

La domanda che ciascuno si pone già da molto tempo è chiara: tutto sarà pronto? Gli scettici temevano ritardi inevitabili, eppure i lavori procedono senza sosta, spesso giorno e notte, con l’obiettivo di chiudere ogni criticità. In un territorio abituato a convivere con l’immagine leggendaria dei Giochi del 1956, il presente chiede concretezza e risultati tangibili. Qui il passato non basta più. Arriveranno delegazioni da ogni continente e, lo sappiamo, lo sguardo del mondo intero si poserà su Cortina d’Ampezzo, che torna così a essere teatro di una storia grande, impegnativa, simbolica.

Infrastrutture e impianti, lo stato dei lavori a pochi mesi dal via

La prima grande sfida riguarda la mobilità. La conca ampezzana ha sofferto a lungo collegamenti complessi, soprattutto nei momenti di maggiore afflusso turistico. La variante di Longarone, investimento da 400 milioni di euro, accelera il traffico verso le montagne. Altri cantieri strategici interessano le stazioni ferroviarie di Belluno e Ponte nelle Alpi, rispettivamente con budget da 14 e 6 milioni di euro.

Pronti?
Cosa succede a Milano-Cortina-battisteropadova.it

Poi le varianti di Tai, Valle e San Vito di Cadore, opere iniziate anni fa e mai concluse, trovano nell’evento olimpico lo stimolo decisivo per vedere la luce, con una spesa totale di 250 milioni. Cortina, per parte sua, ottiene tre nuove varianti stradali dal valore complessivo di 650 milioni di euro, fondamentali per alleggerire l’ingresso al paese durante i giorni di maggiore flusso. Il nome di Cortina sarà ripetuto sulle tv di ogni continente, e non a caso si stima che i Giochi raggiungeranno 4 miliardi di spettatori.

Nel frattempo si completa anche l’elettrificazione della linea ferroviaria da Mestre e si lavora sul fronte sanitario, con la riqualificazione dell’ospedale Codivilla, struttura da troppo tempo in difficoltà.

La rete dei cantieri investe anche l’ospitalità, tornata centrale nelle strategie di sviluppo del territorio. Grandi catene alberghiere fanno rientro a Cortina d’Ampezzo, mentre aree finora marginalizzate trovano nuova vita con investimenti privati. Non tutti condividono questa crescita, qualcuno teme un turismo troppo aggressivo, eppure l’evento richiede strutture moderne, accessibili, pronte a sostenere il volume di giornalisti, staff e tifosi attesi in valle.

Villaggio olimpico e impianti di gara: il conto alla rovescia sul terreno di gioco

Fiames è il cuore nevralgico dell’accoglienza. Il Villaggio Olimpico, costato 39 milioni di euro, ospiterà 1.400 atleti in 377 moduli abitativi, tutti su un livello, metà dei quali accessibili a persone con disabilità motorie. Un progetto definito “temporaneo” che continua a far discutere, vista la nota carenza di alloggi destinati ai residenti. Il dibattito resta aperto, anche perché qui ogni metro conta.

Lo Stadio del ghiaccio ritorna protagonista con un restauro da 22 milioni. Gli interventi interessano spazi interni, spogliatoi, nuovi servizi, impianti per la sicurezza e l’aggiunta di un video cube capace di offrire immagini e dettagli da ogni angolo dell’arena. Un modo per portare la storia nel presente senza stravolgere un’icona del ‘56.

Le strutture e le attenzioni

Poi la struttura più osservata al mondo in questo momento, lo Sliding Centre. Dopo l’omologazione temporanea e la produzione del ghiaccio olimpico, la pista da bob e skeleton è già in uso da parte di diverse nazionali. Le prove permettono aggiustamenti rapidi, mentre prosegue il completamento delle opere di sicurezza. L’investimento da 120 milioni comprende anche il Bob Bar e il recupero della storica Cabina S, destinata a diventare memoriale dell’impianto.

Si lavora anche sul Trampolino di Zuel, restauro da 12 milioni, tornato a brillare come simbolo del legame fra passato e presente. In attesa della sentenza del Tar del Lazio, infine, resta la situazione della Cabinovia Socrepes, che dovrà risolvere il nodo del trasporto degli spettatori durante le gare.

Ottobre 2025 chiude il tempo degli annunci e apre quello delle verifiche. Tutti i cantieri ancora aperti avranno poche settimane per consegnare un’opera che non riguarda solo lo sport, ma il modo in cui l’Italia decide di presentarsi al mondo. Orgoglio, certo, ma anche responsabilità enorme.