Padova: la movida si sposta alla Fiera? Appe non ci sta

La movida a Padova si sposta

La movida a Padova si sposta | Pixabay @Sarunas_Savela - Battisteropadova

Redazione

Novembre 5, 2025

Il dibattito sulla movida universitaria anima Padova: il Comune valuta la Fiera come nuova sede, ma Appe non ci sta

Nel cuore del dibattito cittadino torna centrale il tema della movida universitaria e della sua possibile delocalizzazione dal quartiere Portello ai padiglioni della Fiera di Padova. La proposta, recentemente discussa in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, cerca di coniugare le esigenze dei residenti con il diritto al divertimento di una delle città universitarie più importanti d’Italia, sede dell’Università degli Studi di Padova, fondata nel 1222 e con oltre 74.000 studenti iscritti.

Movida a Padova: le preoccupazioni di Appe

Il sindaco Sergio Giordani ha portato avanti l’idea di uno “spostamento” della movida per alleviare le tensioni nel popolato quartiere Portello, dove il disagio dei residenti è ormai palpabile a causa dell’intensa attività serale e notturna. Tuttavia, l’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (Appe) si è espressa con fermezza contro proposte ritenute “improvvisate” e rischiose. Federica Luni, presidente di Appe, sottolinea che “tentare di spostare la movida in spazi chiusi, come quelli della Fiera, potrebbe danneggiare gli operatori che hanno investito nel Portello e non risolverebbe i problemi attuali, anzi ne creerebbe di nuovi”.

Appe propone invece un approccio più equilibrato, evitando la creazione di due poli concorrenti, soprattutto considerando che il mercoledì universitario rimarrebbe al Portello, mantenendo una concorrenza sleale tra i locali serali. L’esperienza passata con il quartiere Navigli dimostra come progetti simili possano evolvere in modo diverso dalle intenzioni originarie.

Proposta di collaborazione tra Appe e Università

In una visione di collaborazione, Appe ha avanzato la proposta di un accordo quadro con l’Università di Padova, supportato dal patrocinio del Comune, per incentivare la frequentazione dei locali aderenti da parte degli studenti universitari attraverso sconti presentando il tesserino accademico. Questo progetto mira a costruire una rete cittadina di locali “student friendly” e a evitare iniziative estemporanee come quella ipotizzata alla Fiera, valorizzando al contempo la movida come opportunità di socialità e sviluppo per la città.

Federica Luni ricorda l’importanza di controlli efficaci e regole chiare per garantire la convivenza tra residenti, studenti e operatori economici, evitando situazioni di degrado e mantenendo viva e sicura l’identità universitaria di Padova.

Il contesto attuale e le sfide operative

Il piano di delocalizzazione non prevede spostamenti obbligatori ma un invito a valorizzare la Fiera, già sede di eventi culturali e manifestazioni, soprattutto nei mesi invernali. Il sindaco Giordani ha avuto contatti con gestori di esperienze simili, come quelle dei Navigli, per valutare modalità di gestione di spazi ampi e complessi. L’obiettivo è modulare l’offerta di divertimento senza cancellare l’energia giovanile che caratterizza la città.

L’Università di Padova resta centrale in questo scenario, non solo come polo accademico di rilievo europeo ma anche come motore sociale e culturale. L’istituzione sta infatti promuovendo iniziative di coinvolgimento diretto degli studenti nel tessuto cittadino, come il career day presso la Fiera, e progetti di sviluppo di competenze imprenditoriali e sociali.

La questione della movida a Padova riflette quindi un equilibrio delicato tra tradizione, innovazione e convivenza urbana, con la necessità di azioni concertate e dati concreti per orientare decisioni che interessano migliaia di giovani e residenti.